'Un dio proibito', l'impeccabile visione della Guerra Civile di Pablo Moreno

Elena Furiase in una scena di "Un Dio proibito" di Pablo Moreno.

Elena Furiase in una scena del film 'A Forbidden God' di Pablo Moreno.

Il cinema spagnolo ancora una volta veste a lungo con 'A Forbidden God', la novità del regista Pablo Moreno, che per 133 minuti ci immerge nell'inizio della guerra civile spagnola. La produzione ha avuto un vasto cast guidato da: Inigo Etayo (Ramon Illa Novich), Elena Furiasi, Jerónimo Salas (Faustino Pérez), Álex Larumbe (Juan Echarri), Luis Seguí (Salvador Pigem), Eneko Capapay (Miguel Massip), Gabriel González (José Figuero), Ricardo del Cano (Atilio), Isaac Israel (Rafael) e Guido Agustín Balzaretti (Sala Pablo), tra gli altri.

La sceneggiatura, che è stata scritta da Juanjo Díaz Polo, ci colloca nell'agosto del 1936, quando iniziò la guerra civile spagnola. Più specificamente in le ultime settimane di vita di 51 membri della Comunità Clarettiana di Barbastro (Huesca), che furono arrestati e infine fucilati per mano di miliziani rivoluzionari. Durante quel periodo, hanno scritto vari scritti in cui parlano della loro situazione, dei loro compagni di prigionia, delle persone che li hanno visti... che sono serviti come testimonianza per lo sviluppo della sceneggiatura.

'Un dio proibito', basato su eventi reali, suppone il coming out della giovane attrice Elena Furiase, figlia di Lolita Flores, e che è diventata popolare in televisione grazie al suo ruolo nella serie di Antena 3 'El Internado'. Attualmente Furiase partecipa all'ultima stagione della serie "L'amore in tempi difficili".

Nonostante il suono scadente, alcuni errori di guardaroba e alcune voci fuori campo rimaste, 'Un dio proibito' è una buona proposta. Ed è che pur affrontando un argomento così trito e trito nel cinema spagnolo, come la Guerra Civile e le mille storie che hanno accompagnato la terribile lotta, Il film di Pablo Moreno ha una sceneggiatura così intelligente e agile, che è difficile non rimanere affascinati dal film, ed è che Juanjo Díaz Polo ci ha raccontato la sua versione della storia in modo eccellente.

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Fonte - www.labutaca.net


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