Terza edizione del Festival 4+1

4 + 1 festival del cinema

Dicono che in questa vita devi rinnovarti o morire. E così è stato applicato quest'anno dal 4 + 1 festival del cinema, scommettendo contemporaneamente sui cinema e l'opzione Streaming. Questa sarà la terza edizione del festival, organizzato dalla Fundación Mapfre, che avrà il supporto della piattaforma spagnola filmin, sede online di 4 + 1, che offrirà l'evento su Internet.

Il festival, che ci farà appassionare al grande (o piccolo) schermo, prende il via oggi, e fino a novembre 30 possiamo godere di un gran numero di titoli. Di seguito passiamo in rassegna brevemente la sezione ufficiale del festival.

  • 4:44 Ultimo giorno sulla Terra.  Questo film, interpretato da Willem Dafoe, ci presenta gli ultimi giorni sulla terra di una civiltà che sa esattamente quando arriverà l'apocalisse. Un film profondo e intenso che alcuni di noi hanno potuto vedere l'anno scorso al Syfy Show.
  • Vita senza principi. Prodotto a Hong Kong, è un thriller economico come gioco incrociato in cui gangster a buon mercato cercano di approfittare della crisi economica che ci circonda. Una feroce metafora del mondo in cui viviamo.
  • Campanula. Uno di quei film che cercano un altro punto di vista. In questo caso, il contrario dell'amore, che usa la fragilità come bandiera e la sua iconografia come impalcatura emotiva. Dalla mano di Evan Glodell, è la cronaca disperata di una cotta, che cerca di affermare la tristezza dell'amore, della vita.
444 - L'ultimo giorno sulla terra

4:44 - L'ultimo giorno sulla terra

  • Terry. Una registrazione che cerca di creare nello spettatore un sentimento di fratellanza e di scoperta personale su cosa significhi cercarsi nel fatto di sentirsi diversi, in cui spicca la presenza dell'attore John C. Reilly.
  • Cavallo Pazzo. Un mondo in cui tutto avviene in fretta, un film in cui l'autore ci propone uno studio sulla contemporaneità, sulla ricerca dello straordinario. E lo fa entrando per dieci settimane nel club Crazy Horse, tempio della raffinatezza della sensualità e del sesso.
  • Il ritardo. Questo film uruguaiano approfondisce un tema complesso come l'abbandono e il disagio familiare, attraverso la storia di un giovane che abbandona il padre in un parco perché non è in grado di sostenerlo finanziariamente.
  • Terra Dell'oblio. Centrato nel 1986, precisamente a Chernobyl, nell'apocalisse che ha portato alla catastrofe di un Paese che non è più stato lo stesso. Un'opera coraggiosa, capace di catturare il momento esatto in cui è crollato il mondo, il prima e il dopo una tragedia.
  • L'Almayer Folie. Ispirato all'omonimo racconto di Joseph Conrad, ci racconta il rapporto un po' complicato tra una figlia ei suoi genitori nella giungla malese. La storia solleva la complessità di ciò che alcuni chiamano patriottismo: cosa ci fa veramente appartenere a un luogo, alla geografia o alla nostra origine?
Terri

Terri

  • Nana. Una storia per bambini che, come tutte, è crudele e magica allo stesso tempo. La capanna, la foresta, il lupo ecc. Nana è una bambina di quattro anni che vive in un ambiente rurale e questo film cerca di trasmettere un altro punto di vista dell'infanzia. La libertà di spirito e di concezione che nutre Nana è il filo conduttore di questa narrazione.
  • Memoria fotografica. I ricordi e le immagini possono avere uno scopo curativo, e questo è ciò che possiamo trovare su questo nastro. Un modo per arrivare e farci ricordare o credere che alla fine la soggettività di ogni momento è l'unica cosa che condividiamo.
  • La ballata dei Genesis e Lady Jaye. Uno sguardo artistico che cerca di avvicinarsi al tema dell'amore in modo sensibile e umoristico. In questo film, un artista d'avanguardia decide di sottoporsi a un intervento chirurgico per trasformarsi nella persona che ama. Un documentario sorprendente, emozionante e magico.
  • Estate. Il tempo in cui tutto sembra possibile, in cui i sogni sembrano più che mai a portata di mano. Una storia che ricorda Bradbury, e Twain, e conferma che se gli impressionisti vivessero oggi, cambierebbero la loro formula di lavoro.
  • Les Eclats (ma gueule, ma révolte, mon nom). O qual è lo stesso, "il mio volto, la mia rivolta, il mio nome", o il contenuto della violenza dei volti salvati dal vuoto. Ritrae, con una marcata sfumatura politica, la vita degli immigrati clandestini che aspettano a Calais l'opportunità di attraversare lo stretto per l'Inghilterra. Un film convulso che non lascia indifferente nessuno.

Per maggiori informazioni: 4 + 1 festival del cinema


Lascia un tuo commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *

*

*

  1. Responsabile dei dati: Miguel Ángel Gatón
  2. Scopo dei dati: controllo SPAM, gestione commenti.
  3. Legittimazione: il tuo consenso
  4. Comunicazione dei dati: I dati non saranno oggetto di comunicazione a terzi se non per obbligo di legge.
  5. Archiviazione dati: database ospitato da Occentus Networks (UE)
  6. Diritti: in qualsiasi momento puoi limitare, recuperare ed eliminare le tue informazioni.