La violenza è un linguaggio valido come un altro. Questo è quello che ci mostra Nicolas Winding Refn insieme a "Solo Dio perdona»Che arriva in Spagna grazie al Festival di Sitges.
Questo nuovo film del regista di "Drive" ci mostra personaggi che comunicano solo attraverso la violenza, verbale o fisica, come nella maggior parte dei casi nel film.
Winding Refn racconta Ryan Gosling tanto da restare impassibile davanti alla macchina da presa con un viso inespressivo, anche se questa volta non si può dire che l'attore americano sia il protagonista del film, dal momento che il protagonista lo ruba Vithaya Pansbraccio che, pur con una performance quasi inespressiva, può ricordarci i tempi migliori di Takeshi Kitano davanti alla macchina da presa.
Degno di nota è anche il ruolo di Kristin Scott-Thomas che ci mostra il suo lato più violento, in questo caso verbalmente.
Ma se brilla per qualcosa «Solo Dio perdona»Non è né per le sue interpretazioni né per la sua sceneggiatura, che lascia molto a desiderare, che il film è davvero notevole sia nell'atmosfera che crea, soprattutto con la fotografia di Larry Smith e con la musica di Cliff martinez, entrambi applauditi al Festival di Sitges dopo che i loro nomi sono apparsi nei titoli di coda.
Un film visivamente e musicalmente travolgente ma non adatto a spettatori che hanno bisogno di un argomento solido per sostenersi.
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