Se c'è qualcuno controverso a Hollywood, quello che prende la torta, è senza dubbio il documentarista Michael Moore, che, seppur amato da alcuni e odiato da altri, munito della sua macchina fotografica in spalla e indossando il suo caratteristico berretto, è capace di scuotere qualunque di quei gentiluomini che tengono le redini di quel potente paese chiamato Stati Uniti.
Dire "Michael Moore" è come dire "Le polemiche sono servite". Il suo quarto documentario, che si intitolerà Sicko, ha già innescato le prime scintille prima della sua prima, che avrà luogo la prossima 29 giugno. Moore ci mostrerà ancora una volta quanto sia decadente il paese più potente del mondo, questa volta scagliandosi contro il sistema sanitario americano e l'industria farmaceutica. Per questo confronterà il sistema sanitario degli Stati Uniti con niente di più e niente di meno che quello di uno dei suoi nemici: Cuba.
Le prime scintille sono scattate quando Moore ha fatto un viaggio all'Avana con una dozzina di operatori dei servizi di emergenza, che hanno partecipato ai lavori di soccorso l'11 settembre, per girare parte del suo documentario, il viaggio ha rivoluzionato il Dipartimento del Tesoro degli Stati che ha aperto un'inchiesta contro Moore per una possibile violazione dell'embargo commerciale che Washington ha applicato contro Cuba dal 1962.
Come previsto, a Michael Moore non è mancato il tempo per reagire nella lettera che ha scritto al Segretario del Tesoro "Credo che la decisione di condurre questa indagine sia l'ultimo esempio di abusi da parte dell'amministrazione Bush che utilizzano il governo federale per scopi politici rozzi e crudi".
Puoi trovare maggiori informazioni a riguardo su www.michaelmoore.com
A parte questi problemi, dalla prima del documentario vedremo come se la cava Michael con il suo nuovo lavoro. Che tu faccia bene, male, meglio o peggio che con altri tuoi lavori, una cosa è chiara: non lascerai nessuno indifferente.