Cinema ed educazione: 'Da grande voglio fare il soldato'

"Da grande voglio fare il soldato" è la storia di lex, un bambino di otto anni affascinato dalla violenza in televisione e nei videogiochi. Alex inizia a sviluppare problemi di comunicazione con i suoi genitori e altri compagni di scuola, così si chiude in se stesso, inventando due amici immaginari, l'astronauta Capitan Harry e il suo alter ego, il sergente John Cluster. Quando sua madre dà alla luce due gemelli, Alex inizia a sentirsi solo e trascurato, oscurato dall'arrivo dei suoi nuovi fratelli.

tradito e ferito, si fa ricompensare dal padre con qualcosa che ha sempre desiderato: una televisione nella sua stanza. Attraverso la televisione, Álex scoprirà un nuovo mondo e si sentirà totalmente affascinato da tutto ciò che vedrà. Il catalizzatore della storia sarà questa crescente ossessione per le immagini di guerra e distruzione.

'Da grande voglio fare il soldato' è senza dubbio una delle ultime sorprese che la settima arte mi ha regalato di recente. Una coproduzione tra Spagna e Italia, che denunciare il modo sbagliato in cui alcuni genitori educano i propri figli, permettendo loro di fare quello che vogliono, omettendo il significato di "no" e creando per loro un universo in cui non accettano di essere contraddetti o stravolti i loro desideri. Una cultura in "tutto ciò che vuoi purché non ti preoccupi troppo". Senza dubbio un altro successo del sempre controverso regista Christian Molina (Diario di una ninfomane), per vedere e digerire lentamente.