L'incredibile regista David Lynch Ha compiuto sessantatré anni il 20 gennaio. Personalmente è un regista che per me è stato difficile amare, ma che, a forza di sforzi, sono riuscito a scoprire un mondo che racchiude tutto ciò che è difficile abbracciare. Il surrealismo è la sua impronta, l'avanguardia è la sua impronta. Il suo carattere ribelle di fronte a ciò che deve essere discusso da qualcuno è sempre pulito e impeccabile, e la sua ossessione per raggiungere la perfezione audiovisiva deriva dalla perfezione perfetta. Quindi non si può fare a meno di idolatrarlo nel suo virtuosismo estetico, con tutto ciò che la parola implica.
Con film come "Blue Velvet", "Mulholland Drive", "A simple story", o "Eraser head", tra gli altri, ha messo in chiaro come sia possibile spogliare il significato del significato, per ricaricarlo di un maggiore. Mantenendo l'essenza di ciò che conta, tutto il resto sembra vestirsi con costumi ridicoli nella sua forma, ma che parlano anche più di quanto si creda.
In omaggio, trovo prezioso condividere con tutti coloro che non sono a conoscenza del suo lavoro, o coloro che vogliono riconoscerlo, una serie di cortometraggi che riprendono dall'inizio al tempo presente del suo lavoro.
- Sei uomini si ammalano (1967)
- L'alfabeto (1968)
- La nonna (1970)
- L'amputato (1973)
- Il cowboy e l'uomo libero (1987)
- Stanza oscurata (2002)
- Assurdo (2007)