Dopo aver terminato, con entusiasmo ma grande fatica, le riprese del tuo film lo scorso settembre, Pedro Almodóvar è ora nelle fasi finali del montaggio del film con protagonisti i suoi amori di lunga data, che si intitola «Gli abbracci spezzati»
Penelope Cruz Risulta essere l'oggetto del desiderio dell'unico attore che non aveva precedentemente lavorato con il regista, José Luis Gómez. Senza smettere di recitare quei ruoli "almodovariani" che eravamo così estasiati. Dato che interpreta un'aspirante attrice, di origine contadina, anche se "con due facce e che vive due vite", dice Penelope intervistata.
Come racconta Almodovar, quella che il film racconta è una storia di «amore folle», tra due epoche, quella attuale e quella degli anni '90. Da quanto si è capito, sarebbe un dramma con sfumature da poliziotto nero, nella sua estetica, che inquadra due storie d'amore, incarnate nei quattro meravigliosi attori, già vecchie conoscenze del regista: quello già nominato Penelope Cruz, il non così usato José Luis Gómez, Lluis Homar y Blanca Portillo.
Ammetto che da questo film mi aspetto l'Almodovar di «Tutto su mia madre", Piuttosto che"La mala educación«, o un«Ritorno" Quel poco mi affascinava, anche se mi piaceva ancora. Non nego che in ognuno dei suoi film ho trovato un concetto estetico che mi abbaglia oltre la ragione. Ma quando si tratta di drammaturgia, succede che mi ha lasciato con la voglia più volte. Tendo ad essere più un amante dei primi film di registi come Almodovar, poiché credo che nessuno dei suoi film superi, a mio parere e nella mia memoria emotiva, «Legami«.
E se non nego, né negherò mai, è l'incredibile talento che Almodovar possiede come pensatore. E in qualche modo, essendo questa spiegazione così fattibile, e persino necessaria, penso che sia possibile riassumere tutto in una frase che lui stesso ha scritto sul suo blog: «La finzione è uno dei migliori veicoli per raccontare la realtà, e per suscitare le emozioni più genuine»
Mi piacerebbe molto conoscere la tua opinione su questa frase...