La Svizzera agli Oscar con il documentario iracheno 'Iraqi Odyssey'

Nastro "Iraqi Odyssey" di Samir rappresenterà la Svizzera a questa edizione degli Hollywood Academy Awards.

La Svizzera ha optato quest'anno per una coproduzione con l'Iraq sotto forma di documentario da presentare per la 43a volta nella preselezione dell'Oscar per il miglior film in lingua straniera.

Odissea irachena

Con 'Iraqi Odyssey' il Paese europeo cercherà di conquistare la sesta candidatura della sua storia alla statuetta nella categoria precedentemente conosciuta come miglior film straniero e combattere così per il suo terzo Oscar dopo quelli ricevuti nel 1985 da 'La diagonal del loco' ('La Diagonale du fou') di Richard Dembo e nel 1991 da 'Journey to Hope' ('Reise der Hoffnung') di Xavier Koller.

Questo film diretto da Samir, regista di "Always and Forever" ("Immer & ewig"), affronta i motivi per cui oggi tra i quattro ei cinque milioni di iracheni vivono fuori dal loro paese d'origine. Il regista stesso è nato a Baghdad anche se è stato trasferito da bambino in Svizzera dove ora vive e cerca di seguire la sua famiglia allargata che è sparsa in tutto il mondo in "Iraqi Odyssey". Mezzo secolo di migrazioni e un sogno democratico frustrato di un popolo devastato dagli orrori della dittatura, della guerra e dell'occupazione straniera.


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