Recensione di Terminator Salvation di McG

terminatore-salvezza-christian-bale

Terminator Salvation è il primo film dell'intera saga di Terminator a non presentare Arnold Schwarzenegger (fa un cameo minimo), così come il primo che si svolge in quel futuro post-apocalittico dominato da Skynet, che non solo apre la gamma per un nuovo palcoscenico, ma anche per sostituire l'intero cast.

A questo proposito, Terminator Salvation dovrebbe essere letto (e visto, ovviamente) come un reboot dell'intero franchise, separato dai tre precedenti (anche se non del tutto dalla terza rata). Sul nastro diretto dal botteghino McG, la Il mondo è totalmente devastato dalle esplosioni nucleari causate da Skynet, e la resistenza, non del tutto decimata e ancora con alcune risorse non indifferenti, continua a combattere su tutti i fronti. Da parte sua, la cibernetica Skynet ha navi, motociclette, anguille elettriche, robot giganti e ovviamente i Terminator che vagano per la città distrutta a caccia di umani. Il gancio del film è questo Skynet ha iniziato a catturare gli esseri umani, per scopi sperimentali e non del tutto chiari.

Con questo approccio, il film è un chiaro festival di effetti speciali, molti di grande successo, ma questo rimane. La storia possiede numerosi cenni ai Terminator diretti da James Cameron: dall'immancabile Terminator buono contro Terminator cattivo, alla necessità di proteggere la famiglia Connor, attraverso scenari ricorrenti, come la scena finale, che avviene in una raffineria, proprio come è successo in Terminator 2.

Ed è che al di là delle buone intenzioni di McG, la sceneggiatura e la storia sono scadenti. Il filo conduttore non riesce a convincere né a catturare, e le tante storie che si raccontano in giro non sembrano andare da nessuna parte. Quanto al procedimento, la mera presenza di Christian Bale Ero emozionato, ma quando vedi Terminator Salvation si rende conto che Balla de Il Cavaliere Oscuro è lontano anni luce dal suo lavoro in questo film. Il resto del cast è completato da una serie di attori che non si sintonizzano mai né con il pubblico né con la storia. L'unico che eleva il livello della recitazione è Sam Worthington, un sopravvissuto scioccato che si sveglia nel bel mezzo della guerra contro le macchine.

Si potrebbe dire molto di più su Terminator Salvation (scene esagerate, dialoghi artificiali e poco plausibili) ma sono sicuro che il nastro romperà il botteghino nei cinema e darà origine a questa tetralogia (sì, altri 3 a venire) segue il suo corso verso il successo commerciale, apportando solo denaro.


Lascia un tuo commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *

*

*

  1. Responsabile dei dati: Miguel Ángel Gatón
  2. Scopo dei dati: controllo SPAM, gestione commenti.
  3. Legittimazione: il tuo consenso
  4. Comunicazione dei dati: I dati non saranno oggetto di comunicazione a terzi se non per obbligo di legge.
  5. Archiviazione dati: database ospitato da Occentus Networks (UE)
  6. Diritti: in qualsiasi momento puoi limitare, recuperare ed eliminare le tue informazioni.